RHO – Lo sport racconta spesso belle storie. E dietro ogni bella storia c’è qualcun che, sul piatto della bilancia, mette il “peso specifico” di valori grazie ai quali praticare una disciplina sportiva ha ancora un significato. Succede anche nel calcio, quello dei soldi facili, dei guadagni esorbitanti, della esasperata logica del risultato in nome del quale ogni strada è lecita.
Moreno Buccianti, questo calcio l’ha conosciuto, da giocatore prima e da allenatore poi. Ma lui ha un “difetto”: non ha peli sulla lingua, non scende a compromessi e non è disposto ad accettare che il suo amato pallone sia sinonimo di cose poco probanti.
Così, correva l’anno del Signore 2005, Moreno Buccianti ha dato vita alla Seleçao Sacerdoti Calcio. Già, la “nazionale dei preti” come poi è stata spesso definita nel corso degli anni: “All’inizio non è stato facile – racconta – soprattutto perché devi convincere i sacerdoti a svestire l’abito talare e indossare maglietta, calzoncini e scarpini di gioco”.
Di acqua ne è passata tanta sotto i ponti, da quel giorno…
“Propro così. Devo dire che giorno dopo giorno oltre ad aver ampliato il numero dei sacerdoti che rispondono all’invito, siamo riusciti a condurre in porto tante belle iniziative (grazie alla Seleçao è stato realizzato un campo di calcio a Betlemme…). Il nostro “modus operandi” è sempre lo stesso: stabiliamo un progetto da sostenere e ci adoperiamo affinchè, organizzando eventi in giro per l’Italia, si raccolgano fondi a sostegno di quel progetto”.
Lei è presidente, allenatore, organizzatore, fac totum…
“Abbia pazienza – sorride – ma il presidente è un altro e risiede a Città del Vaticano… Battute a parte, sono abituato a non lasciare nulla al caso, qualsiasi cosa faccia. Ho la collaborazione di alcuni amici e sacerdoti, ma preferisco curare in prima persona ogni aspetto, rischiando spesso di fare la figura dell’accentratore. In realtà, la mia intenzione è solo quella di organizzare al meglio ogni evento”.
Il 2018 si può già considerare un anno indimenticabile…
“Lo sarà senza dubbio. Lo scorso mese di maggio abbiamo organizzato, prima volta in Italia, la “European Football Championship Priests”. Abbiamo invitato quattro nazionali europee, composte da seminaristi e sacerdoti, a disputare una sorta di “Champions League dei preti” come qualcuno l’ha simpaticamente definita. Sono arrivate Ucraina, Croazia e Spagna perché all’ultimo momento il Portogallo non è riuscito ad organizzarsi. E’ stata una bella manifestazione. Emozionantissima la giornata finale, perchè abbiamo giocato al “Meazza”. Si è visto anche dell’ottimo calcio – aggiunge Buccianti – come è successo in occasione della finalissima tra Ucraina e Croazia vinta dagli ucraini. E’ stata una faticaccia, ma ne è valsa la pena. Non è escluso che ci riproveremo”.
C’è anche la Champions League della Solidarietà, altra lodevole iniziativa che porta la sua firma…
“Ho riunito attorno ad un tavolo alcune “nazionali”: oltre alla nostra Seleçao ci sono la nazionale dell’Amicizia, quella degli Agenti Immobiliari, quella dei cuochi, quella delle vittime della strada e la squadra del Cuore. Ognuna delle ha il compito di organizzare una giornata della “Champions”. Le altre cinque garantiscono la partecipazione. E’ però possibile che in campo scendano anche altre squadre, coinvolte da chi organizza e che conosce bene chi opera sul territorio. Si gioca a calcio, si contano gol e punti ma – precisa Moreno Buccianti – l’aspetto più importante è che ogni volta riusciamo a raccogliere fondi da destinare al “Progetto Cittadella” che stiamo seguendo a stretto contatto con la Nazionale Italiana dell’Amicizia. Mi piacerebbe che l’ultima giornata della “Champions” la cui organizzazione spetta a quella nazionale, si giocasse proprio all’interno della Cittadella. Per ora siamo andati a Comiso, a Follonica e a Rho. Prossimo appuntamento è a Padova”.
Moreno Buccianti però non si ferma qui. Nel corso del cammino ha incontrato anche i responsabili della nazionale italiana amputati di calcio: “Si è creato subito un ottimo feeling – sottolinea Buccianti – ed ogni occasione è buona per giocare con loro. Li stiamo “accompagnando” nella preparazione ai Campionati del Mondo che ci saranno in Messico. Li abbiamo sfidati anche a beach soccer alla Beach Arena di Follonica. Sono tutti momenti che rafforzano l’amicizia e permettono ad un numero sempre maggiore di persone di venire a contatto con realtà che, al contrario, rischiano di cadere nell’anonimato. Realtà sostenute dalla grande passione per il calcio – conclude Moreno Buccianti – il calcio che io preferisco, perchè mi permette di segnare il mio gol più bello, riuscire ad aiutare chi ha bisogno”.