Oggi è una giornata speciale, si celebra la Giornata internazionale della donna”. È stata istituita per ricordare le conquiste femminili sul piano dei diritti, sia sociali che economici. Allo stesso tempo è anche una giornata simbolica in cui riflettere sulle discriminazioni e sulle violenze di genere che ancora oggi colpiscono le donne in ogni parte del mondo. Le origini della festa risalgono agli inizi del Novecento, con particolare riferimento alla tragedia del 1911, quando un incendio in un’industria tessile di New York uccise 146 persone (123 donne e 23 uomini). La data dell’8 marzo è stata ufficializzata nel 1977 dall’Organizzazione delle Nazioni Unite.
Anche nello sport c’è chiaramente un problema di genere. Già le Olimpiadi greche escludevano le donne. Anche quando Pierre de Coubertin ideò le Olimpiadi moderne pensò a competizioni solo maschili, e le donne poterono correre la prima maratona solo nel 1973. Eppure, nonostante i pochi spazi loro concessi, nella storia dello sport molte donne ci hanno fatto emozionare ma soprattutto riflettere su corpi, diseguaglianze e stereotipi. Già dal 1900, con le prime Olimpiadi di Londra, le donne hanno diritto di partecipare, e furono l’inglese Charlotte Cooper e la statunitense Margaret Abbot le prime donne a vincere una medaglia d’oro nel tennis e nel golf, due sport molto maschili.
In Italia dobbiamo aspettare qualche anno in più per avere una medaglia, precisamente il 1936, quando Ondina Valla trionfa negli 80 metri ad ostacoli alle Olimpiadi di Berlino. Pensiamo al nuoto, erano gli anni ’70, quando Krisztina Egerszegi una delle più grandi nuotatrici di sempre, comincia ad appassionarsi allo sport acquatico, inizia a nuotare a quattro anni e all’età di 12 viene presa sotto la propria ala dal tecnico ungherese Laszlo Kiss, famoso per i suoi metodi di allenamento innovativi che la guiderà per l’intera carriera agonistica facendola diventare la più grande nuotatrice di sempre, la più giovane vincitrice di un oro olimpico della storia.
In Italia è Federica Pellegrini, soprannominata “la Divina”, la più grande nuotatrice della storia e l’unica al mondo ad aver vinto otto medaglie consecutive in altrettante edizioni dei campionati mondiali. L’8 marzo è anche un’occasione per ricordare la forza, la tenacia, la determinazione delle donne e soprattutto l’evoluzione delle condizioni della donna nel corso del tempo anche in campo sportivo. L’emancipazione femminile è però un percorso sempre aperto, in alcuni Paesi, infatti, la disparità di genere è ancora molto marcata, è per questo motivo, che in questa giornata speciale, un pensiero va anche alle donne che hanno affrontato i pericoli del mare sognando di regalare ai propri figli un futuro di diritti e di giustizia. Al loro coraggio, alla loro forza, dedichiamo questa giornata.
Auguri a tutte le donne!