Alessandro De Tursi, presidente della Lega Dilettanti PNI ha rilasciato un’intervista a “Settegiorni”. Il testo integrale
NOVATE MILANESE – «E’ bastato riaprire le iscrizioni, per renderci conto che la voglia di tornare in vasca a giocare e divertirsi è identica ad ogni latitudine. E’ stato un grandissimo sprone, per tutti noi: abbiamo ridato vigore all’idea di ripartire col Campionato. Ed ora siamo pronti ad abbassare la bandiera a scacchi della partenza».
E’, questo, uno dei passaggi più significativi dell’intervista rilasciata da Alessandro De Tursi, presidente della Lega Dilettanti PallanuotoItalia, a Maurizio Penati del settimanale Settegiorni.
Una chiacchierata a 360° fatta alla vigilia della presentazione di domenica 28 (“Domina Milano Fiera” di Via Don Orione a Novate, dalle 14.30), che vi proponiamo qui integralmente.
«Le piscine erano chiuse – ha iniziato De Tursi – l’impossibilità di praticare pallanuoto era lampante. Noi avevamo due strade. O sederci comodi sul divano a guardare la televisione. Oppure seguire il nostro cuore che non aveva certo ridotto i battiti. Pur di fronte alla prospettiva di dover solcare l’Oceano a nuoto, insomma abbiamo continuato a lavorare sodo, tenendo vivi i rapporti con i gestori degli impianti e con le società che ci hanno dato fiducia sin dalla prima edizione».
L’oceano è quindi diventato una pozzanghera?
«Non propriamente. Con l’allentamento delle restrizioni e di fronte ad un protocollo più gestibile, abbiamo messo il piede sul pedale dell’acceleratore e lo abbiamo pigiato con forza. Sapete cosa è successo? Ci siamo resi conto che il mondo della Lega PNI aspettava solo quello. E’ bastato riaprire le iscrizioni, per renderci conto che la voglia di tornare in vasca a giocare e divertirsi è identica ad ogni latitudine. E’ stato un grandissimo sprone, per tutti noi: abbiamo ridato vigore all’idea di ripartire col Campionato. Ed ora siamo pronti ad abbassare la bandiera a scacchi della partenza».
Come se nulla fosse cambiato…
«A livello organizzativo non è cambiato nulla. Al contrario, abbiamo affinato ulteriormente alcuni processi per rendere ancora più godibile il “prodotto pallanuoto”. Abbiamo percorso con convinzione la strada della tecnologia: in un’epoca nella quale sedere sulle tribune delle piscine per assistere alla partita può essere complicato, abbiamo sviluppato l’utilizzo del verbale elettronico in modo che chiunque, dal proprio smartphone o tablet, inserendo un codice può seguire l’evento minuto dopo minuto. Anche all’interno dell’impianto stesso, stando seduti comodamente a bere un caffè o mangiare un toast, si potrà restare aggiornati. Sarà sufficiente la presenza di un televisore. Particolare non trascurabile è stata anche l’aggiunta di una categoria, la Acquagol Under 11, perché lo scopo principale di questa edizione è che bambini e ragazzi ritrovino, soprattutto, il gusto di entrare in vasca per giocare una bella partita di pallanuoto».
«Nulla è cambiato – prosegue Alessandro De Tursi con un tono di voce che non nasconde un certo rammarico – nemmeno nell’interesse delle istituzioni, pubbliche e private, rispetto al nostro campionato. Se anche questa volta i gestori degli impianti e le società partecipanti avranno un beneficio economico disputando il campionato, sarà solo perché il nostro è un format valido, sicuro e consolidato».