Il portiere della Pro racconta il suo ritorno a Recco e presenta la seconda fase di Champions League
RECCO – Classe ’86 e un passato da leader in uno dei Club più importanti d’Italia come il Circolo Nautico Posillipo. Tommaso Negri, secondo di Bijac nella Pro Recco Waterpolo 1913 delle meraviglie, ci racconta il suo ritorno a casa dopo quasi quindici anni passati all’ombra del Vesuvio e a poche ore dal fischio di inizio della sfida di Champions contro l’Olympiakos Pireo.
Molto spesso la teoria vichiana dei corsi e i ricorsi storici si mostra precisa e azzeccata. Anche in questo caso lo è stata. Negri, alla prima giornata subito Posillipo. Possiamo dire “come volevasi dimostrare…”?
«(Ride, ndr). Proprio così, hai ragione»
Com’è stato?
«Il ritorno a Recco è stato bello e inaspettato. Tutto sembrava fermarsi con l’arrivo del Covid e avere questa possibilità, in un momento così complesso, è stato incredibile. Senza contare il grande privilegio che ho ad allenarmi insieme con tutti questi campioni. È incredibile, davvero».
Emozioni?
«A Posillipo ho passato una vita intera. Diciamo che giocare alla Scandone sarebbe stato più difficile. La location, magica, di Punta Sant’Anna ha mitigato l’effetto».
La preparazione atletica e le partite ai tempi del Covid. Secondo lei cosa cambia?
«È un campionato difficile perché spezzettato ma d’altra parte non c’era alternativa. A volte si gioca e a volte no. È una grande altalena. A Punta Sant’Anna siamo fortunati perché ci alleniamo in una bolla in cui ci muoviamo solamente noi. Anche Recco, di per sé, permette di vivere più sereni. Un grande club come la Pro Recco gestisce alla perfezione tutti gli aspetti e questo, ovviamente, rende tutto più facile. Io penso che si stia facendo di tutto per permettere la prosecuzione del campionato e giocare. Per la pallanuoto era importante ripartire, il sistema non deve fermarsi perché altrimenti si rischia di uscire dai radar, senza considerare il fatto che questo è un anno olimpico e banchi di prova come quelli di Ostia (in Champions League, ndr) sono importanti».
Oggi si parte, come accennava lei, con la Champions. Quattro giorni infuocati, per dirla fuori dai denti…
«Fino a giovedì non ci si ferma mai. Sono tutti top team e sarà davvero dura contro ogni squadra».
Cosa proverà a giocare senza pubblico?
«È una sensazione strana, devi essere bravo a isolarti; è necessario non lasciarsi dal silenzio tutt’attorno per mantenere l’attenzione. È un modo nuovo di giocare, diociamo così»
Durante gli allenamenti, in mezzo a quei campioni, ci sarà ben qualcuno che le fa meno gol?
«Ah sì? Non me ne sono accorto (ride, ndr). La domanda vera sarebbe chi non ti segna».
Chi non le segna allora?
«Nessuno. Mi fanno tutti gol».
Ma.Sac.