Il guru della pallanuoto italiano non vede l’ora di iniziare a lavorare: «Voglio aiutare i giovani a riprendersi in mano la loro vita»
GENOVA – Mino Marsili, guru e professore della pallanuoto italiana sale in cattedra e, da questo momento in poi, ricoprirà il ruolo di Presidente Libertas per la città di Genova.
Libertas è un ente di promozione sportiva che pone al primo posto lo sviluppo dello sport con un’organizzazione che mira a rimuovere e superare le principali difficoltà che lo sviluppo delle discipline sportive incontrano, da sempre.
Marsili, ex giocatore di Serie A1 e della Nazionale italiana, ha disputato – sia da giocatore sia da allenatore – Olimpiadi, Mondiali ed Europei. Giovanili e Senior.
Da oggi, dopo aver scritto la storia della pallanuoto italiana, si appresta ad apportare la propria firma in calce alle pagine di promozione sportiva di Libertas e di Pallanuoto Italia.
«Ho accettato questo incarico perché voglio, e ho voglia, di lavorare con lo sport e per lo sport. Fare questo a Genova, nella città che mi ha adottato ormai tanti anni fa, è per me motivo di orgoglio. La Libertas mi ha dato questa possibilità e la mia volontà è quella di farmi conoscere in tutte le discipline, non solo nella pallanuoto. Di certo sarò il trait d’union tra le discipline e gli atleti».
Marsili, con quale obiettivi approda in Libertas?
«Il mio scopo è quello di voler promuovere lo sport, quello con la S maiuscola. Questo è per tanti giovani un modo per risollevarsi e riprendere in mano la propria vita. Stimoli, sacrifici e responsabilità che possano indurre i giovani atleti a togliere importanti soddisfazioni».
In merito alla formazione nello sport, come la pensa?
«Ho, circa, qualche migliaio di idee… Per Libertas sono già responsabile formazione per la pallanuoto. Penso che, a causa della pandemia, non siamo ancora riusciti a partire e questo proprio non mi va giù. È vero, esistono i Webinar, internet e le videochiamate ma io sono un docente all’antica e, nonostante abbiamo già portato avanti una serie di corsi online, sento il bisogno e la necessità di guardare i miei allievi negli occhi. Per me non esiste internet o pc, io sono per il contatto umano».
Cosa significa per Lei Libertas?
«Io ho conosciuto i vertici nazionali di Libertas e, da subito, mi hanno dato l’idea di essere persone a cui l’interesse personale viene in secondo ordine. Vige l’amore per lo sport, per le istituzioni e per i giovani. L’universo Libertas rappresenta un ottimo modo per dedicarsi allo sport di base e allo sport di promozione; questo per me è un vero e proprio un volano che permette alle società affiliate di affermarsi».
Matteo Sacco