MILANO – Tutto sembra una progressione aritmetica: aumenta il numero dei DPCM e parallelamente aumenta la preoccupazione del mondo sportivo. Piccoli ed inefficaci ristori fanno da contraltare ad una situazione molto delicata. Lo sport, settore trainante del nostro Paese sotto il profilo sociale ed economico, è messo all’angolo da provvedimenti che non tutelano chi, quotidianamente, impiega tempo e risorse per coltivare la passione e le ambizioni di milioni di persone. Ecco perché il Natale 2020 non è il periodo dei messaggi di buon auspicio e augurio ma, al contrario, sta diventando quello dei gridi di allarme che stanno arrivando da più parti al domicilio del Ministro Spadafora, ormai campione nel fare coraggio sul suo profilo FB ma raramente allineato al mondo sportivo quando entra nella stanza dei bottoni. Abbiamo così voluto riassumere le più recenti prese di posizione registrate, collegandole con una serie di immagini di impianti sportivi desolatamente vuoti. Perché, purtroppo, la realtà di oggi è questa: niente attività se non individuali e all’aperto a meno che tu non sia impegnato in gare ritenute di interesse nazionale… Un insulto per l’unico settore che ha garantito massimo rispetto delle regole riferite all’emergenza sanitaria, impiegando uomini e risorse pur di riportare ragazzi e ragazze a fare sport. Ma, a quanto pare, non è servito a nulla: chi ci governa, purtroppo, non è abituato a guardare fuori dalla finestra…
Il Comitato 4.0, nato per la tutela delle società tesserate in alcune delle discipline sportive più praticate dalla base, torna nuovamente a farsi sentire. Ecco il testo della lettera che all’inizio della settimana, hanno fatto recapitare ai Ministri Spadafora e Gualtieri: «Torniamo a scrivervi perché abbiamo avuto evidenza dei primi casi di crac delle società sportive, continuiamo a tamponare situazioni di difficoltà e a raccogliere decine di avvisaglie di fallimento dietro l’angolo. La capitale d’Italia ha recentemente perso la Virtus Roma, la sua storica squadra di basket. Nel calcio della Serie C si sta facendo di tutto per salvare i club e tra le leghe che compongono il Comitato 4.0 quotidianamente si raccoglie il grido di aiuto delle società. Società che portano avanti i campionati e che per farlo debbono rispettare i protocolli sanitari, i quali prevedono costi notevoli, sostenuti dai club di tasca propria, con l’acquisto di tamponi e la sanificazione degli ambienti. Società che non hanno oramai da tempo immemore alcun incasso. Abbiamo atteso pazientemente, intavolando un dialogo positivo, e ora abbiamo bisogno di azioni concrete di recepimento delle proposte che vi abbiamo sottoposto. Assieme all’Istituto del Credito Sportivo, abbiamo presentato una proposta di accesso alla liquidità che è attualmente in discussione, in linea con quanto avviene per le Piccole e Medie Imprese. Al Governo e al Parlamento spetta l’onere di finalizzare il provvedimento, ai club servono risorse per proseguire i campionati e per poter pagare gli stipendi di lavoratrici e lavoratori. Dopo il decreto agosto, abbiamo lavorato incessantemente con tutti i vostri uffici perché la misura del credito di imposta sulle sponsorizzazioni avesse il proprio decreto attuativo. Pur consapevoli della mole di lavoro straordinario al quale siete sottoposti da mesi, siamo davvero rammaricati nel constatare che al 16 dicembre 2020 il decreto non è stato emanato. Dalle squadre raccogliamo segnali di malumore, con sponsorizzazioni che non sono andate a buon fine in attesa di avere chiarimenti normativi. Su questo aspetto, la soluzione che Vi abbiamo proposto e che tutt’oggi ravvediamo, alla luce di come è andata, è una estensione della norma al 2021 con un ampliamento delle risorse disponibili.
Ci sono poi le questioni fiscali, le scadenze ciclicamente pendono come spade di Damocle sulle nostre società. C’è davvero bisogno di una sospensione dei versamenti con una rateizzazione nel lungo periodo, di 24 mesi. La rateizzazione è fondamentale per poter diluire il carico fiscale in capo ai nostri club. Le nostre società, senza aiuti di Stato, sono destinate a morire e non possiamo in alcun modo restare inermi di fronte ad una situazione così drammatica. Le misure servono adesso».
Il Comitato 4.0 Pietro Basciano (Presidente Lega Nazionale Pallacanestro), Mauro Fabris (Presidente Lega Pallavolo Serie A Femminile), Umberto Gandini (Presidente Lega Basket Serie A), Francesco Ghirelli (Presidente Lega Pro), Fabio Pagliara (Segretario Generale Fidal Runcard), Massimo Righi (Presidente Lega Pallavolo Serie A).