Imbattuto da 112 match negli sport da combattimento e dopo essersi cimentato in judo, sollevamento pesi, football americano, rugby, calcio storico e rodeo, ora prova con tennis, corsa a piedi e Gravel Biking
MILANO – «Gara finita… Tempo incredibile…». Mancano pochi minuti alle nove di una fredda e soleggiata domenica mattina di novembre, quando Bruno Danovaro scrive, sottolineando l’ennesimo tassello, messo al posto giusto, della sua incredibile carriera sportiva.
Il poliedrico atleta ha da poco completato i 10 chilometri di corsa previsti alla “We Run, libere di correre” l’evento organizzato per dire un forte “No” alla violenza sulle donne.
Imbattuto da 112 match nelle arti marziali miste, protagonista nel sollevamento pesi come nel judo, già in campo nel rugby, nel football americano e nel calcio storico fiorentino passando per le documentate esperienze nel rodeo, Bruno Danovaro sta vivendo una seconda “estate sportiva”.
Sempre attento alle opportunità, l’estroso guascone sta cavalcando tre nuove praterie, con la ferma intenzione di voler testardamente mettere mente e corpo a dura prova per capirne i limiti.
Bruno Danovaro ha trascorso ore infinite sui campi da tennis: invitato a partecipare ad una serie di tornei benefici, non ha certo voluto scendere in campo per fare figuracce. Ha così scoperto che la potenza e la precisione dei colpi sono traguardi raggiungibili.
Il tennis, però, soddisfa solo in parte il desiderio di rimettersi in gioco. Allora Bruno Danovaro si avvicina alla corsa a piedi e scopre di avere un’altra grande passione. Gli allenamenti proseguono costanti ed i chilometri percorsi aumentano vertiginosamente. Danovaro si mette alla prova partecipando, praticamente da neofita, alla Mezza Maratona di Monza. Prova superata a pieni voti che stimola il suo interesse al punto che, ogni qualvolta ce n’è l’occasione, si presenta al via di gare dai 10 chilometri in su.
Dalla corsa a piedi al salire in sella ad una bici, il passo è brevissimo. Qualche sana pedalata ecologica o in compagnia degli amici? Tutt’altro… Bruno Danovaro concentra il suo interesse sul Gravel Biking, la disciplina sportiva che vede i partecipanti cimentarsi su percorsi accidentati e spesso privi di punti di riferimento: «Esperienza che mi affascina – dice – perché il contatto con la natura è totale. Si percorrono lunghi tragitti, a volte pedalando lungo sentieri bui. Devi essere molto concentrato e, soprattutto, non perdere mai la fiducia perché momenti difficili ce ne sono parecchi».
Già cinque le competizioni ufficiali cui ha preso parte. Alcune ravvicinate come quella che lo ha visto pedalare per sette ore il mercoledi e per altre dodici il venerdì: «Sono in totaloe simbiosi con la mia bici – sorride Danovaro – infatti mi reco alla partenza pedalando e, sempre in bici, torno a casa dopo la gara».
In attesa di poter tornare sul ring («Non può certo finire così la mia avventura»), Danovaro, oltre a prove di gravel e corsa a piedi, ha già messo in calendario una gara a cavallo stile western con monta americana, mentre si avvicina il momento di tornare sui campi da tennis.
Una longevità supportata da uno stato d’animo costantemente positivo e che è oggetto anche di studi da parte di esperti di medicina, sportiva e non. Lontano anni luce da quegli stessi “escamotage” che lui stesse sta quotidianamente combattendo, Danovaro è seguito da uno staff di primordine, consapevole che non può lasciare nulla al caso. In tempi successivi, il professor Antonio Dal Monte del Coni, il dottor Piero Volpi già medico sociale dell’Inter e direttore dell’Unità Operativa Ortopedia dell’Humanitas di Milano, il dottor Michele Bianchi, primario di cardiologia a Città Studi e la dottoressa Sara Bonizzato, Specialista in Cardiologia, in Medicina dello Sport e in Medicina Subacquea ed Iperbarica, hanno sottolineato come una condizione fisica ed una convinzione mentale a livelli eccelsi, consentono a Bruno Danovaro di collezionale la lunga serie di prestazioni che, andando contro la logica delle cose, vanno aumentando di intensità e di difficoltà col passare degli anni. Incurante di tutto questo, lui tira dritto per la sua strada. Se c’è una sfida da affrontare, se c’è un nuovo orizzonte da raggiungere, la risposta di Bruno Danovaro è sempre e solo una: Presente.