Alessandro De Tursi, presidente della Lega Dilettanti PallanuotoItalia: «Abbiamo approntato un format per far ripartire il campionato». Dopo gli ultimi provvedimenti aggiunge: «Serve professionalità, coscienza morale e civica di tutti gli sportivi»
MILANO – Anche stavolta guarda con rammarico la vasca vuota, pensando a quando, con un pizzico nemmeno tanto celato di malinconia, quello stesso spazio era riempito dalle urla degli allenatori, dalle esultanze dei giocatori e dal fruscio dell’acqua spostata con le braccia e con la palla.
Alessandro De Tursi, il presidente della Lega Dilettanti PallanuotoItalia si mette davanti ai nostri taccuini non per farsi pubblicità, non ne ha certo bisogno. Una settimana fa aveva alzato il tono della sua voce auspicando la ripartenza. Con i suoi prodi collaboratori ha messo a fuoco un “format” che avrebbe consentito al Campionato della Lega PNI di riprendere il cammino, nel totale rispetto delle disposizioni governative in tema di Covid-19. Nella notte tra sabato e domenica, però, l’ulteriore “stretta della cinghia” imposta alla Lombardia dal presidente del Consiglio dei Ministri, gli ha consigliato di agire per gradi, aspettando che i tempi siano maturi.
Col grande senso civico che gli si riconosce, Alessandro De Tursi sottolinea innanzitutto che: «Stiamo tutti, operatori sportivi, imprenditori, direttori, manager, tecnici, allenatori, federazioni, enti e istituzioni sportive, facendo e sostenendo uno sforzo economico importante e per molti, forse, insostenibile. Prima la salute dei cittadini. Se prenderemo seriamente in considerazione le disposizioni adottate, in breve tempo ne usciremo. Il tempo è la condizione che determina la diffusione del virus e del danno economico. Se invece – specifica De Tursi – considereremo, la chiusura scuole, la sospensione dei campionati come una vacanza, continuando a giocare nei parchetti, accalcandoci sugli impianti di risalita dei campi da sci e via discorrendo, allora ne usciremo in tempi lunghi. Tempi che potranno determinare il “non ritorno” di molte società e organizzazioni, dato il conseguente e non sostenibile danno economico. Confidiamo nella professionalità, coscienza morale e civica di tutti gli attori sportivi».
Come aveva pensato di riprendere il Campionato della Lega Pni?
«Agendo per gradi, cambiando alcune nostre abitudini e facendo prevalere l’opportunità di tornare a giocare rispetto all’ambizione di vincere il campionato. Come? In primis – entra nel dettaglio il presidente – individuando impianti che potessero sostenere lunghe giornate di gara. Riscrivendo il calendario del campionato, abbiamo riscontrato la necessità di predisporre una serie di partite previste nel pomeriggio del sabato e lungo tutta la giornata di domenica. Come Lega PNI, siamo pronti ad attivarci affinché aziende specializzate provvedano alla completa sanificazione dell’impianto prima che si cominci a giocare, dopo l’ultima partita e garantendo anche una accurata pulizia tra una partita e l’altra. L’intenzione è anche quella di suddividere i giocatori delle due squadre in più spogliatoi, in modo da lasciarne insieme 4/5, non di più».
Fatto il primo passo?
«Il secondo sarà quello di contattare le società, proponendo loro il nuoivo calendario e l’opportunità quindi di giocare. Abbiamo già messo in preventivo di non ricevere solo risposte positive. Ci sarà anche chi preferirà non spostarsi per raggiungere la piscina. Lo stesso discorso vale per il Gruppo Arbitri. A quel punto, o la partita si gioca perché ci sono tutti gli attori, oppure viene annullata. Ripeto: qui non c’è in ballo chi va in finale, chi vince o chi perde. Stiamo creando una opportunità. Spero che le società capiscano bene un aspetto che per me è fondamentale».
Metta idealmente su un foglio i “pro” e i “contro”…
«E’ positivo, a mio parere, che i gestori degli impianti contattati capiscano i vantaggi del nostro nuovo modus operandi. Anzichè avere l’impianto vuoto, con evidenti perdite economiche, va considerata con attenzione, l’opportunità di accogliere numerose persone in piscina, nel totale rispetto di tutti i punti contenuti nei decreti governativi. Nella lista dei “pro” – dice ancora De Tursi – metto anche la possibilità, data alle società, di uscire da due settimane di vuoto assoluto. Del resto in molti esprimono spesso il concetto che l’importante è giocare. E’ vero, la situazione è difficile, ma posso assicurare che sarà curato ogni dettaglio affinché tutto avvenga nella massima sicurezza. Il clima di incertezza, se vogliamo – ribadisce il presidente della Lega Dilettanti PNI – è l’unico “contro” della mia lista. Mi rendo conto che chiedere di ricominciare a giocare, con tutto quello che si sente in giro, non è una decisione facile da prendere. Ecco perché noi proporremo il nostro format essendo pronti ad entrare in azione. Ovvio il mio auspicio è quello di non ritrovarmi solo. Ma, accetterò con serenità qualsiasi situazione di verificherà. Come ho detto, è fondamentale per tutti, me compreso, puntare su professionalità, coscienza morale e civica di tutti coloro che praticano sport».