In attesa di sapere dove e quando si giocherà, il Commissario Tecnico della nazionale italiana di pallanuoto sta lavorando sodo nel collegiale di preparazione al torneo preolimpico
MILANO – Il vittorioso impegno di World League in terra francese appartiene già al passato. Quello che succederà in futuro, purtroppo, non lo si può ancora definire.
E’ questo lo stato d’animo che accompagna Paolo Zizza, commissario tecnico della nazionale italiana di Settebello. Tornato da Montreuil, dove il “Setterosa” ha “battezzato” il 2020 superando 13-8 la Francia in World League, Paolo Zizza ha proseguito il collegiale di allenamento con le azzurre perché, in teoria, dall’8 al 15 marzo, a Trieste, si dovrebbe giocare il torneo preolimpico, l’appuntamento che mette in palio due posti per le Olimpiadi di Tokyo.
Ma il condizionale è quanto mai doveroso: «L’emergenza per tamponare l’epidemia da corona virus – dice Zizza – potrebbe pesantemente incidere sul regolare svolgimento del torneo. Alcune federazioni, vedi Ungheria, Croazia e Israele hanno già “preso le distanze” dall’Italia. Si va configurando uno spostamento dell’appuntamento al prossimo mese di maggio».
Come state vivendo questo momento?
«Sta succedendo qualcosa che è molto più grosso di noi… Da cittadino, seguo con attenzione l’evolversi della situazione e auspico che ben presto si trovi la strada per tornare alla normalità. Come sportivo, io e le giocatrici abbiamo il dovere di lavorare sodo perché non c’è la certezza che il torneo venga spostato e, quindi, dobbiamo farci trovare pronti».
Su cosa sta insistendo, in modo particolare?
«Non possiamo lasciare niente al caso. Il torneo preolimpico è un evento che richiederà il massimo sotto ogni profilo, da quello tecnico a quello tattico, da quello fisico a quello caratteriale. Chi arriverà sino in fondo giocherà sette partite in sette giorni. Se consideriamo che la finale sarà una passerella – sottolinea il commissario tecnico del Setterosa – perché le due squadre in vasca avranno già ottenuto il “pass” per giocare alle Olimpiadi, le altre partite saranno tutte da giocare al massimo, perché il margine di errore è limitatissimo. Tecnica, fisico e mentalità, la strada giusta è questa».
Come procede il collegiale?
«Molto bene. Sappiamo che c’è molto da fare ma, allo stesso tempo, va cementandosi quell’unità di gruppo che può fare la differenza. Stiamo lavorando in particolare su alcune situazioni di gioco e sulla ricerca della miglior intensità possibile».
E se si spostasse tutto a maggio?
«Accetterei la soluzione con serenità e con un pizzico di rammarico: essendoci anche il campionato in mezzo, fare il preolimpico a maggio ci toglierebbe la possibilità di stare tanto insieme, come sta succedendo adesso».
Su chi fare la corsa per conquistare le Olimpiadi?
«I valori non si spostano molto rispetto a quanto visto ai recenti Europei: Olanda e Ungheria sono due squadre molto forti – conclude Paolo Zizza – ma Italia e Grecia non hanno certo voglia di starsene ferme a guardare…»