MILANO – Lunedì scriverà la prima pagina di un nuovo esaltante capitolo di una storia sportiva che esaltante lo è già da tempo. Daniele Bettini, 41 anni lo scorso 29 marzo, all’inizio della prossima settimana sarà sul bordo della vasca del Polo Natatorio Bruno Bianchi per dirigere il primo allenamento della Pallanuoto Trieste, società che nel mese di giugno, lo ha chiamato per affidargli il compito di allenare la prima squadra e di supervisionare tutto il settore pallanuoto.
“Comincio la nuova esperienza con grande entusiasmo – commenta il diretto interessato – e sono davvero ansioso di poter aiutare una società che sin dal primo minuto ha messo sul piatto della bilancia serietà e professionalità a livelli invidiabili per qualsiasi altro club. L’ambiente è carico: mi metterò al timone di una squadra molto giovane (età media 23 anni) che nel campionato di Serie A1 punta ad una salvezza “comoda”. Allo stesso tempo cercheremo di valorizzare i prospetti più interessanti del settore giovanile. Dopo i buoni riscontri avuto nel recente passato, Trieste vuole crescere ancora, ed io sarò ben lieto di mettere la mia esperienza al servizio di questa ambizione”.
Il prossimo 13 ottobre comincerete in casa di Quinto…
“Allargherei l’obiettivo alle prime cinque giornate – sottolinea Bettini – durante le quali ci misureremo con squadre del nostro livello e che iniziano la stagione con obiettivi simili al nostro. Sarà quindi fondamentale farsi trovare pronti, fisicamente, tecnicamente e mentalmente: partire col piede giusto è la cosa migliore”.
Parliamo della Serie A1: Pro Recco, Brescia e…
“Pro Recco e Brescia: punto. La superiorità delle due squadre è ancora evidente. Seguirò con curiosità l’Ortigia che ha rinforzato un telaio di già ottima affidabilità. Potrà forse insidiare le due corazzate, ma per superarle ci vuole probabilmente di più”.
Una situazione che non fa certo bene al sistema…
“Non è colpa di Recco o Brescia. Si è creata una situazione tale che diventa difficile presentarsi ai nastri di partenza della stagione con 14 squadre di livello. Probabilmente – propone Bettini – ridurre il numero delle partecipanti alla Serie A1, un po’ sulla scorta di quello che ha fatto il rugby con il Super 10, aumenterebbe il livello della massima competizione italiana”.
Conti alla mano, Recco è una potenza davvero inavvicinabile…
“Questione di scelte. Non per ripetermi, ma non bisogna pensare che Recco è la “cattiva” del gruppo. La Pro fa degli investimenti mirati, potendo contare su disponibilità economiche che non ha nessuno. Brescia, però, investe molto meno e riesce a contrastare da vicino la plurititolata”.
Come rilanciare la pallanuoto, allora?
“Ripetiamo concetti vecchi di qualche anno. E’ una questione di visibilità. La pallanuoto è uno degli sport più seguiti quando ci sono le Olimpiadi. Poi però, nel corso del campionato l’interesse raggiunge i minimi termini perché non è facile poterci seguire. Sarebbe bello avere un passaggio su Sky, su Eurosport. O magari tornare ad avere il nostro spazio su RaiSport. Se non coinvolgiamo nuovi sponsor, se non creiamo un “prodotto pallanuoto” interessante, il nostro futuro è quello di uno sport di nicchia”.
Puntiamo l’indice contro qualcuno?
“Non è il caso di puntare l’indice – ribadisce Daniele Bettini – ma solo di chiarirsi le idee. Penso alla Federazione ma penso anche alle società. E’ davvero impossibile la creazione di una Lega nella quale tutti i presidenti camminino a braccetto con piena unità di intenti? A quanto pare sì. Prevale ancora la politica del piccolo orticello personale, possibilmente da tener ben nascosto ai vicini di casa”.
Quanto può valere l’arrivo in Italia di personaggi del calibro di Ratko Rudic?
“Un valore altissimo che la pallanuoto non sa sfruttare. Parliamoci chiaro: abbiamo in Italia, grazie alla Pro Recco, l’allenatore più esperto e vincente del mondo. Ma lo sanno solo pochi intimi. Rudic è un “biglietto da visita” da mostrare orgogliosi. Ma chi ha le redini del mondo della pallanuoto sembra non accorgersene”.
Ha avuto modo di conoscere da vicino iniziative private come PallanuotoItalia: che valenza dare?
“PallanuotoItalia merita la massima valenza. Merita apprezzamento e rispetto per come sta cercando di rendere moderno il nostro sport. Il verbale on line è una splendida idea. Altrettanto le radioline all’orecchio degli arbitri o le calotte personalizzate. PallanuotoItalia è la testimonianza di come la tecnologia applicata alla pallanuoto produca effetti positivi sotto ogni aspetto. Noto con piacere che di tanto in tanto la Federazione prende spunto da PallanuotoItalia com’è stato, ad esempio, nell’utilizzo del pallone tricolore. Limare ulteriormente il gap tra Federazione e PallanuotoItalia – conclude Daniele Bettini – rappresenterà un passo in avanti per tutto il sistema”.