VANZAGO – Quella di Martina Lanini è una bella storia di quelle che spesso regala lo sport. Una storia che comincia con un brutto episodio ma che poi lascia campo aperto alla costanza, allo spirito di sacrificio, alla tenacia e a tutti quei valori che fanno la differenza tra restare nell’anonimato e salire sulla ribalta.
Martina Lanini è una delle judoka italiane più promettenti. Gareggia per il Judo Club Vanzago ed è già pedina fissa delle nazionali giovanili.
Durante l’incontro internazionale disputato due mesi fa a Berlino, Martina affronta la turca Ayten Yeksan che le procura un brutto infortunio al ginocchio. Il dolore è forte, il morale è sotto i tacchi, ma Martina Lanini non è tipo da piangersi addosso. Il recupero procede lento ma costante. Il ricordo dell’infortunio lascia pian piano spazio al desiderio di riprendersi ciò che il destino le ha procrastinato nel tempo.
La vanzaghese torna sul tatami, riprende confidenza con il clima delle gare. La scorsa settimana parte per Sarajevo, sede del Campionato Europeo Cadetti di Judo. Martina Lanini, impegnata nella categoria sino a 63 kg, “battezza” la sua presenza alla gara continentale eliminando la bielorussa Sidarenka, Nella prima parte della gara, l’azzurra incontra anche la serba Tasic e l’inglese Cooper ma il suo passo di marcia non conosce ostacoli.
Martina arriva in semifinale dove si ritrova al cospetto della già citata turca Yeksan. Stavolta l’esito della sfida è diverso, perchè l’atteggiamento della “nostra” è perfetto. L’avversaria non ha scampo, dominata dal primo all’ultimo minuto.
Martina Lanini è in finale ai Campionati Europei e deve vedersela con la fortissima olandese Marin Visser. L’azzurra adotta l’unica tattica possibile, cercando di sorprendere la “orange” che ha però una marcia in più e vince il titolo europeo.
Martina Lanini è vice campionessa d’Europa, ma il rammarico della finale persa non regge il passo con la soddisfazione per il preziosissimo risultato: “Questo europeo – ha detto – è stato la gara del rientro dopo l’infortunio di Berlino. Sapevo di aver recuperato al meglio e mi sentivo bene: tutto è andato alla grande fino in finale dove potevo giocarmela diversamente. In ogni caso sono contenta di essere salita sul podio con le migliori atlete d’Europa della mia categoria. Devo molto di questo risultato a chi mi ha aiutata, supportata e sopportata in questo periodo: i miei genitori, il mio maestro Roberto e gli allenatori della nazionale, i miei compagni ed il mio ragazzo Giovanni (Zaraca ndr), che mi è sempre stato vicino e che oggi ha dato il meglio di sé, pur non riuscendo a conquistare una medaglia che si meritava”.